
Londra, 1890. Mina Murray Harker, quintessenza pura dell'eroina vittoriana, diventa l'oggetto del desiderio del Conte Dracula. Per preservare la sua castità, cinque "difensori" maschili acccorrono per salvarla dalle grinfie del vampiro. Questa è la storia ci è stata raccontata in passato. Ma ora, dalla stessa penna di Mina, si scopre una storia più sensuale, più subdola e più coinvolgente di quanto i vittoriani avrebbe potuto mai immaginare. Dalle rive ombrose del fiume Tamigi verso la costa selvaggia e battuta dai venti dello Yorkshire, Mina racconta vividamente i particolari intimi di ciò che realmente è accaduto tra lei e il Conte, le gioie e le paure di una relazione passionale.
29 giugno 1890
In principio ci fu la voce. Fu così che incominciò, la prima sera, con una voce maschile che mi chiamava nel sonno; una voce disincarnata che si intrufolava nel mio sogno, una voce di timbro e tono profondi, di echi sensuali e di gemiti bassi e soffocati – una voce carica di promesse e di amore. Mi era familiare quanto la mia, eppure non sapevo se provenisse da dentro la mia testa, da fuori di me, o da un luogo non di questo mondo. Sommessa come il vento in una valle e morbida come il velluto, mi chiamava, e io non potevo e non volevo resisterle. La voce era mia padrona. Ti stavo cercando, ho detto. No, ci stavamo cercando a vicenda. Poi vennero le mani, anzi, non propriamente delle mani, un contatto – l’essenza di un tocco che mi accarezzava il volto, il collo, le braccia, facendomi rabbrividire e risvegliando qualcosa che dormiva da molto tempo dentro di me. Delle labbra lisce mi baciavano dolcemente e poi si allontanavano appena. Vieni, Mina, sussurravano le labbra,e io sentivo il loro alito caldo mentre uscivano le parole.Mi hai chiamato, non è così?
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